
Forse non tutti sanno che per ottenere e conservare la patente di guida è necessario possedere i requisiti morali richiesti dall’Art. 120 del Codice della Strada. Può capitare, quindi, che dopo una condanna, anche per un reato lieve, in materia di stupefacenti, venga revocata la patente di guida già conseguita o venga negata la possibilità di sostenere l’esame abilitativo per conseguirne una nuova.
Revoca della patente
Il Prefetto, nell’ipotesi di condanne definitive per i reati di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti valuta se il soggetto sia in possesso dei requisiti morali necessari a conservare o ottenere la patente di guida.
Rispetto al passato, nei casi di revoca della patente, ora il Prefetto deve svolgere una valutazione discrezionale del possesso dei requisiti e non applicare automaticamente la revoca ad ogni condanna penale. Le nuove linee guida prevedono la revoca solo per le ipotesi più gravi citati nell’art. 120.
Nel caso del primo rilascio della Patente di Guida invece è ancora prevista l’applicazione automatica del diniego.
La revoca della patente come viene comunicata?
La revoca viene notificata tramite un provvedimento della Prefettura che è possibile impugnare se ci sono validi motivi. È importante far valutare la situazione da un avvocato in modo da stabilire se ci sono “i validi motivi”.
Diverso il caso in cui si debba ancora sostenere l’esame, dato che generalmente non si vene informati in anticipo ma si scopre il diniego solo nel momento in cui ci si presenta in Motorizzazione, solo dopo aver già sostenuto parecchie spese amministrative o di scuola guida. Per questo motivo, suggeriamo che in caso di precedenti o in presenza del dubbio di essere stati coinvolti in vicende inerenti agli stupefacenti, è opportuno rivolgersi ad un avvocato prima di avviare la procedura d’iscrizione.
Come si può tornare in possesso della patente?
Nel caso di revoca della patente già conseguita, grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile 2021, è sempre più solida l’interpretazione secondo la quale allo scadere dei 3 anni, non è più necessario richiedere la riabilitazione penale.
Ciò significa che trascorsi 3 anni dalla notifica della revoca della patente, si potrà ottenere il nulla-osta dalla Prefettura, sempre comunque necessario in questi casi, per il conseguimento del nuovo titolo di guida senza doversi rivolgere al Tribunale penale per ottenere la riabilitazione.
Nel caso di diniego all’esame per il rilascio del primo titolo abilitativo, invece, è ancora necessario dimostrare di essere in possesso dei requisiti morali (oltre ovviamente a quelli psico-fisici) attraverso l’istituto della riabilitazione.
Per ottenere la riabilitazione è necessaria l’assistenza di un avvocato che presenti l’istanza presso il competente Tribunale dando prove effettive di buona condotta. In questo caso, anche una semplice segnalazione delle Forze di Polizia, in età minorile, potrebbe essere sufficiente a dimostrare la carenza dei requisiti morali impedendo, di fatto, l’ottenimento della patente una volta compiuti i 18 anni.
Ci sono limiti alla revoca della patente?
Esiste un limite temporale che non può essere superato. Infatti, la norma stabilisce che il Prefetto non possa emanare uno dei provvedimenti di cui stiamo parlando per un tempo illimitato, bensì entro 3 anni dal momento in cui la sentenza diviene definitiva (ovvero quando non è più impugnabile).
Consigli pratici.
Nel caso in cui si sia in presenza di un dubbio circa la propria posizione, consigliamo di fare valutare la situazione ad un legale che abbia già trattato casi simili in passato. Conoscendo approfonditamente la materia e le procedure, il legale esperto si potrà interfacciare con le diverse Autorità e valutare la situazione e le possibili strategie difensive.
Lo Studio legale Navarro Uberti è in grado di assistervi in ogni fase di questo procedimento. Per maggiori informazioni scrivete a info@studiolegalenavarrouberti.it.