
La normativa di riferimento in caso di stupefacenti per uso personale è il DPR 309/90 (Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti), i cui artt. 72 e seguenti disciplinano i comportamenti illeciti e le relative sanzioni.
Con questo decreto vengono definite due tipologie di comportamenti illeciti:
- Produzione, traffico e detenzione (art. 73) che vengono considerati reati penali a tutti gli effetti con differente gravità a seconda della sostanza
- Uso personale (art.75) che depenalizza l’illecito considerandolo di fatto solo a livello amministrativo.
Stupefacenti per uso personale: quali i limiti?
La depenalizzazione legata alla definizione di uso personale ha portato qualche beneficio, ma il confine è molto labile e tiene conto principalmente del quantitativo e delle condizioni complementari in cui si trova l’accusato.
Facciamo un po’ di chiarezza.
In termini quantitativi si presume che piccole quantità di stupefacenti siano da ritenersi legate all’uso personale:
- circa 25 dosi di Marijuana: ossia 500mg di principio attivo
- circa 5 pastiglie di Ecstasy: equivalenti a 750mg di principio attivo
- circa 10 dosi di Eroina: il limite consentito è di 250mg di principio attivo
- circa 5 dosi di Cocaina: per un massimo di 750mg di principio attivo
La legge presume che, chi viene trovato in possesso di sostanze stupefacenti entro questi limiti, utilizzi tali sostanze per uso personale e lo definisce un illecito amministrativo.
Bisogna però considerare che, non viene verificato solo il quantitativo in possesso, perché oltre a questo vengono valutati altri parametri legati alle circostanze in cui si trova l’individuo o le sostanze. Ad esempio, se le sostanze sono già suddivise in dosi o l’individuo è trovato in possesso di ingente denaro contante, la presunzione di uso personale comincia a traballare. E, se è vero che è compito degli inquirenti dimostrare l’illecito, è altrettanto vero che difendersi in questi casi è più complesso dato che si esce dal piano oggettivo e quantitativo.
Stupefacenti per uso personale: quali le sanzioni?
Anche se è stato depenalizzato, il reato di possesso di stupefacenti ha come effetto alcune sanzioni amministrative di vario genere che possono impedire la normale vita quotidiana dell’individuo, come la:
- Sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione personale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;
- Sospensione della licenza di porto d’armi o divieto di conseguirla;
- Sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli;
- Sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario.
Se si dovessero ravvisare le condizioni, inoltre, l’individuo potrebbe essere invitato a seguire un programma terapeutico e socioriabilitativo, senza il superamento del quale non ci sarebbero i presupposti per l’ottenimento dei documenti sopra citati.
Cosa aspettarsi in caso di fermo?
Gli Organi di Polizia, quando accertano l’illecito amministrativo, contestano immediatamente all’interessato i fatti e ne riferiscono al Prefetto.
Il Prefetto, se ritiene che sussistano i presupposti illeciti, entro 40 giorni dall’informativa convoca la persona segnalata ad un colloquio per valutare il tipo di sanzione e la sua durata.
La mancata presentazione al colloquio comporta l’automatica irrogazione delle sanzioni.
Ci si può opporre?
Contro l’ordinanza di convocazione è possibile proporre opposizione davanti al Giudice di Pace entro 10 giorni dalla notifica.
Contro il decreto di applicazione delle sanzioni, invece, può essere fatta opposizione davanti all’Autorità Giudiziaria ordinaria.
Inoltre, se l’interessato si è sottoposto con esito positivo al programma riabilitativo il Prefetto adotta il provvedimento di revoca delle sanzioni.
Conclusioni
L’individuazione dei comportamenti illeciti è chiaramente complessa e non rientra in un ambito prettamente legale, così come la gestione difensiva della procedura. Le sanzioni, anche se amministrative, possono avere conseguenze rilevanti per gli interessati e vanno seguite con particolare precisione.
L’uso di sostanze stupefacenti per uso personale rimane di fatto una violazione del codice penale, anche se il reato è stato depenalizzato rendendolo di fatto un illecito amministrativo. Una buona gestione della difesa permette di minimizzare le conseguenze delle sanzioni. È fondamentale quindi rivolgersi ad un avvocato esperto per la scelta della migliore strategia difensiva.